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Non restava altro che prendere i “colori” e riempire liberamente ogni spazio di quel “foglio” così prezioso. Nel comporre questa “Messa Gospel” ho rinunciato in partenza all'unità stilistica.
La partitura si sviluppa come un racconto nel quale si respirano atmosfere diversissime tra loro. Ma ciò non significa che non ci sia coerenza; molteplici sono infatti i frammenti tematici o ritmici che ricorrono nei diversi brani legando il tutto e dando giustificazione alla coesistenza di generi tanto lontani, almeno storicamente, tra loro. Si può così scoprire che le distanze tra stili ed epoche sono a volte quasi impercettibili e puramente formali. Ciò che dà significato al brano è il suo contenuto emotivo, la sua capacità evocativa, qualità immateriali che trascendono dal loro involucro. La “Messa Gospel” segue due direzioni.
Da una parte l'idea di riprendere in chiave moderna un genere, la Messa appunto, sviluppatosi nel corso dei |
secoli fino alle grandiose e insuperate strutture della immensa stagione barocca e classica.
Ovviamente non si è cercato un confronto impari, quanto piuttosto un sentito omaggio ad un capitolo così importante della musica religiosa occidentale. L'altra direzione è quella della tradizione gospel. Soprattutto il desiderio di recuperare il dialogo, lo scambio di ruoli tra il celebrante ed il coro, che rappresenta tutta l'assemblea ed è veramente parte attiva della celebrazione. La “Messa Gospel” è il desiderio di ricreare e fondere insieme la solennità della grande letteratura vocale europea e la coinvolgente atmosfera delle messe afroamericane, in cui ci si libera di ogni inibizione emotiva per esprimersi liberamente attraverso il canto, che diventa di volta in volta espressione di gioia assoluta, momento di poesia e raccoglimento."
Andrea D'Alpaos |
Andrea D'Alpaos ha composto una Messa per Quartetto d'archi e coro gospel, unica nel suo genere. Un'opera che esprime la travolgenete ritmicità della musica afroamericana collocandola all'interno della tradizione classica europea.
La Messa Gospel è stata eseguita due volte dal Coro Gospel veneziano dei Joy Singers (diretto da Andrea D'Alpaos) nel 1997 a Venezia e nel 2003 a Colle Umberto (TV).
"Penso che tutti, da bambini, abbiano provato la gioia di avere davanti a sé un bel foglio pieno di figure da colorare. Alcuni anni fa ho comperato un libricino con il Rito liturgico tradotto in varie lingue. Sfogliando quelle pagine ho riprovato la stessa gioia. I testi sembravano figure piene di forza e di solennità; il Kirie, il Sanctus, l'Agnus Dei, tutti lì davanti ai miei occhi. |